martedì, aprile 27

La nostra storia in breve

La mia esperienza nel mondo dei DSA inizia con mio figlio (ora ha 15 anni), con una maestra di scuola elementare che preferisco non commentare, e con una pediatra che per farmi una richiesta di visita chiedeva cosa pensavano le insegnanti. Così il nostro percorso verso la diagnosi comincia verso la metà della quarta elementare portando Samuele non dal pediatra ma dal medico di base (superamento dell'età minima) che ci fa la richiesta di visita.

Prendiamo appuntamento in due strutture: il Burlo a Trieste e la Nostra Famiglia a San Vito al Tagliamento. Casualmente ci danno colloquio il Burlo un giorno la Nostra Fam. il giorno dopo.

Al Burlo "ufficialmente" una persona ci dice che non ha niente, poi prende un foglio, strappa l'inestazone dell'ospedale e ci indica una serie di libri sulla dislessia e un programma dell'Anastasis da comprare ... "ma se non ha niente" chiediamo... risposta: "il fatto è che alla fine della quarta elementare le possibilità di recupero sono troppo basse e ci rovinerebbero la media".

Ce ne andiamo delusi e disgustati. Il giorno dopo ci presentiamo comunque alla Nostra Fam., fanno diversi test. Alla fine della giornata ci dicono "vostro figlio E' dislessico e anche disgrafico, ma se lui e voi siete daccordo e ci assicurate il vostro impegno (lui nell'applicarsi, noi nel portarlo due volte la settimana) potremmo fare un ciclo di sedute con la logopedista.
Samuele si impegna e anche noi. Manuela lascia il lavoro per seguirlo a casa nel pomeriggio. Rinunceremo a qualcosa di meno importante.

L'anno successivo amici di amici ci consigliano di andare a Bologna all'ASL. C'è un centro specializzato nelle disabilità linguistiche e cognitive in età evolutiva. Andiamo, due giorni di test. Il primo giorno dalle 9 alle 16 con 1 ora di pausa pranzo il secondo giorno dalle 9 alle 12, poi incontro con logopedista, psicologa e neuropsichiatra.
Confermano la diagnosi della Nostra Fam. e dicono che la logopedista ha fatto un lavoro eccezionale perché in 6 mesi Samuele è riuscito ad ottenere miglioramenti che normalmente si ottengono in un paio d'anni.

Tirando le somme:
al Burlo non ci vedranno mai più.
alla Nostra Famiglia sono stati bravi, ma una volta chiusa la cartella clinica di Samuele (e quindi i contributi dal Servizio Sanitario Nazionale) non si sono più resi disponibili neanche per una telefonata.

alla Corte Roncati di Bologna continuiamo ad andare ogni anno non solo per verificare l'andamento di Samuele ma anche per sua sorella Beatrice (10 anni). Hanno dimostrato comprensione, cortesia e soprattutto competenza e disponibilità dal primo giorno in cui ci siamo andati e continuano ancora oggi. Hanno dato sempre la disponibilità a farsi contattare da scuole/insegnanti per fornire qualsiasi spiegazione e supporto. Li porteremo sempre nel nostro cuore. Beatrice fa i salti di gioia ogni volta che ci andiamo e si abbraccia tutte le dottoresse (la dott.ssa Manuela in particolare).

Gianandrea

4 commenti:

  1. Ciao,
    a volte perchè le cose vadano bene basta solo un incontro fortunato, e a volte perchè vadano male ne basta uno sfortunato...
    mia nonna diceva: a vòl intivat ben...
    ciao
    Robi

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  2. Ciao,prima mi qualifico: sono un formatore del CTs di Basilicata sulle NT&H e, pertanto, interessato ai DSA ed a tutto quello che può essere di aiuto per superare il problema. Hai parlato di un lavoro egregio fatta dalla logopedista, poichè non ritengo fondamentale l'intervento della logopedista, ma potrei anche sbagliarmi, mi interesserebbe conoscere il lavoro che ha svolto ed in cosa è consistito. Mi spiego meglio: giorni fa ho conosciuto una madre che mi diceva di come la logopedista che seguiva il figlio si fosse limitata per un anno circa ad un lavoro di aiuto allo studio pomeridiano e non già ad un aiuto per superare il problema. Per cui ti lascio immaginare quali risultati avesse ottenuto con il figlio e quale considerazione avesse della logopedista in oggetto. Non so se potrai rispondermi ma sinceramente, sono interessto al problema per puro interesse professionale. Grazie

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  3. Ciao Nico,
    i test che faceva Samuele ogni settimana erano diversi, ne cito alcuni che mi ricordo:
    - lettura di testo con domande e risposte
    - esercizi a computer di lettura con visualizzazione di parole ad intervalli di tempo regolari, riducendo pian piano l'intervallo mano a mano che migliorava.
    - frasi con parole in ordine casuale da ricomporre.
    - frasi senza spazi e punteggiatura da ricomporre.
    Ce ne sono sicuramente altri, ma questi sono quelli che mi ricordavo (qualcuno suggerito da lui... la mia memoria fa cilecca).

    Credo abbiano aiutato Samuele anche le chiaccherate oltre che con la logopedista durante gli incontri anche quelle fatte con la psicologa. E soprattutto l'ha aiutato e motivato la consapevolezza del sapere di non essere "stupido", ma di avere semplicemente un problema a cui non riusciva dare una spiegazione.

    Ciao Gianandrea

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  4. Ciao, io sono la mamma di due ragazzi uno dsa e l'altro no.
    Io 6 anni fa ho creato uno spazio nella biblioteca comunale per avvicinare i ragazzi dsa alle biblioteche perciò abbiamo creato uno spazio con due postazioni multimediali dove abbiamo inserito sintetizzatore vocale, programmi per mappe concettuali.
    Abbiamo poi acquistato anche molti audiolibri.
    Poi visto che molti insegnanti e genitori avevano bisogno abbiamo deciso di incontrarci ogni 3 sabato del mese con anche i ragazzi.
    Per aiutare più persone abbiamo creato poi anche un blog.
    http://dislessia-passodopopasso.blogspot.com/
    Dalle riunioni e anche dal fatto che mio figlio ora è in seconda media ho creato degli strumenti utili per le lingue straniere
    Ho iniziato con spagnolo
    per capire meglio ti inserisco il link
    http://www.spagnoloinregole.it
    Poi abbiamo fatto quello di inglese per elementari e medie che si chiama I LOVE ENGLISH 1
    tra poco ci sarà il 2
    Nel frattempo sto terminando per francese.
    Come vedi da questa esperienza e sono nate molte cose positivi.
    FORZA E CORAGGIO
    Ciao
    Anna

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